Il primo anemometro, quello realizzato da Leon Battista Alberti era munito di una tavoletta mobile di legno la cui inclinazione dava una misura della forza del vento.
Poi con lo sviluppo delle tecnologie e la parallela scoperta di nuovi materiali, ad oggi, l'anemometro è per lo più realizzato da parti metalliche : le coppette semisferiche sono ricavate per stampaggio da una sottile lamiera metallica, negli anemometri a filo caldo, il filo è di platino o d'iridio, negli anemometri portatili, la ventolina è di plastica. L' utilizzo di questi materiali assai più leggeri del legno ha permesso di ridurre gli attriti e garantire una buona valutazione delle misure anche per velocità ridotte.
Nel corso della storia l’uso di metalli e materiali
nuovi e diversi ha permesso l’evoluzione della nostra civiltà. Nella
preistoria, dopo l’Età delle pietra, l’uomo cominciò a costruire i suoi
utensili col metallo: prima di tutto il Rame, poi il Bronzo (dal 3500 al 1200
a.C.), quindi il Ferro (fino al primo millennio a.C.). L’uso dei metalli ha
avuto conseguenze importanti perché con
i nuovi metalli si producevano utensili più sofisticati e si accrescevano le
abilità manuali e
si ebbe la necessità di scoprire nuove procedure.
In più, incominciarono a unire tra loro metalli diversi
andando a formare le leghe.
Le leghe metalliche
vengono prodotte al fine di migliorare alcune qualità specifiche dei metalli di
partenza, ottenendo materiali dotati di proprietà quali la resistenza, la
flessibilità, la malleabilità, la lavorabilità, la durezza, la leggerezza e
così via.
Negli ultimi quarant’anni,
le tecnologie di produzione hanno permesso di creare nuove leghe, che trovano
applicazione in campi come la chirurgia, la produzione di strumenti di
precisione o di utensili particolari. Le leghe non sono usate comunque solo per
scopi sofisticati: la maggior parte degli strumenti che utilizziamo, dalla
punta della penna con cui scriviamo alle pentole con cui cuciniamo, è
realizzata con leghe metalliche.
Le leghe trovano anche una
grande diffusione nel campo dell’oreficeria. Quelli che noi chiamiamo oro o argento in realtà
sono leghe, dato che questi metalli, allo stato puro, non possono praticamente
essere utilizzati perché troppo malleabili. Per questo motivo l’oro utilizzato
in gioielleria, ma anche in medicina e in diversi tipi di lavorazioni
industriali, è una lega ottenuta miscelando questo metallo con l’argento, il
platino, il nichel o il rame.
La lega metallica più
popolare nella nostra vita quotidiana è l’acciaio inossidabile (o inox),
costituito da ferro, cromo, nichel e
carbonio dagli orologi alle viti e ai bulloni che tengono insieme sedie e
tavoli, fino agli strumenti chirurgici, ai telai di biciclette e di
ciclomotori, alla struttura dei più arditi grattacieli. Gli acciai inossidabili
si caratterizzano per la durezza e la resistenza alla ruggine, che li rendono
più durevoli nel tempo e meno bisognosi di manutenzione, un’ulteriore qualità è
quella di poter essere riciclato facilmente
https://www.asvstubbe.it/blog/i-materiali-che-hanno-cambiato-la-storia/
https://www.chimica-online.it/download/anemometro.htm#:~:text=I%20materiali%20comunemente%20usati%20per,2%20%E2%88%99%2010%2D4%20mm.