Per un tentativo della quantificazione dell' intensità del vento si deve arrivare al 1450 con la proposta di Leon Battista Alberti, studioso di numerose discipline che spaziavano dalla matematica all’archeologia, ripresa poi da Leonardo Da Vinci. Egli aveva ben chiaro il concetto di valore istantaneo e valor medio della velocità. Infatti leggendo specularmente lo scritto presente su un suo disegno (guardare lo #step02) abbiamo : " Qui bisogna un orilogio che mostri lora punti e minuti a misurare quanta via si vada per ora col corso del vento"
La nascita di questo strumento perciò, la si colloca nel periodo rinascimentale.
Il Rinascimento fu un’epoca straordinaria di
scoperte ed invenzioni, di evoluzione in ogni campo. Il termine stesso, d’altra
parte, riassume perfettamente questo concetto in una parola. Nel Rinascimento l’orientamento del pensiero porta
finalmente ad affrontare i fenomeni atmosferici con un corretto atteggiamento
scientifico.
Basta citare Leonardo da Vinci e Galileo per
riempire di significato questo periodo.
Nel complesso si può parlare di prima rivoluzione
scientifica, nata in Italia, in Toscana, e continuata poi nel resto d’Europa.
Vengono inventati e costruiti i primi
strumenti meteorologici: l’anemometro e l’igrometro (Leonardo), il pluviometro
(Castelli), il termometro (Galilei), il barometro (Torricelli).
Il punto importante è che con Leonardo e Galileo si inizia un
tipo di studio detto sperimentale, che sarà di fondamento per qualsiasi altro
che voglia dirsi scientifico da quel momento in poi.
Dal 1400, con le già citate esplorazioni da parte di
coraggiosi navigatori, inizia anche la raccolta di numerosi dati circa le
condizioni meteorologiche e climatiche dei luoghi toccati dalle rotte marittime.
Il Granduca di Toscana, Ferdinando II de’ Medici, inoltre, favorì notevolmente gli studi scientifici. La presenza di artigiani in grado di costruire i primi strumenti meteo, insieme ad una solida economia, favorirono l’affermarsi della meteorologia e dell’idrologia in Toscana.
In aggiunta i cambiamenti più importanti che hanno riguardato la meteorologia si sono basati su una idea: quella che le perturbazioni, i venti, le vicende meteorologiche, si trasferissero per migliaia di chilometri ed in tal modo, solo con l’osservazione, potessero essere previste. Nacque così la meteorologia sinottica, cioè che fornisce una “visione d’insieme” analizzando la situazione non locale, ma su scale molto ampie.
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